Nelle prime fasi:
Ci sono operazioni non aggressive, come foraggio o decompressione dell’area priva di afflusso di sangue. Queste operazioni sono eseguite con tecniche minimamente invasive o anche percutanee. A Sostanze bioingegneria può essere applicato come derivati tricalcio fosfato che forniscono una buona resistenza alla compressione e atto impalcature attraverso cui penetrano le cellule del corpo capace di formazione ossea e cellule staminali ottenute da un’altra posizione. Questi fenomeni portano ad un’alta percentuale di guarigione. (vedi sotto le immagini della nostra tecnica minimamente invasiva per il trattamento della necrosi avascolare nelle fasi iniziali).
Un’altra opzione è l’introduzione di un frammento osseo (cresta iliaca-peroneale con la sua arteria alimentazione da microchirurgia. Anche come applicazione interventi a lungo termine di osso vascolarizzato innesti entrambi cresta iliaca, perone, e nervature, forniscono un tasso di successo accettabile.
Stadi avanzati:
In essi affonda la testa del femore e si verifica una rapida usura perché ha perso la sua sfericità. In questo caso dobbiamo ricorrere a tecniche artroprotiche con un ottimo successo, già spiegato nell’artrosi dell’anca del giovane adulto e nell’osteoartrite del maggiore. (vedi radiografie, risonanza magnetica e caso trattato con protesi di superficie in un giovane adulto con grado avanzato di necrosi avascolare della testa del femore)